La direttiva sulle emissioni industriali (IED)

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Struttura della IED
La struttura

 

La IED si compone di sette capi. I capi I e VII sono di portata generale. Il capo II si applica solo alle attività di cui all'allegato I (non in generale ai (co)inceneritori di rifiuti o agli impianti di solventi). I rimanenti capi contengono, invece, norme minime specifiche (compresi i valori limite di emissione) e si applicano a settori specifici, come gli impianti di combustione, gli impianti di incenerimento dei rifiuti, gli impianti e i processi che utilizzano solventi organici e l'industria del biossido di titanio.

La struttura è simile a quella adottata della direttiva IPPC e delle sei direttive settoriali, che stabiliscono requisiti minimi specifici, compresi i valori limite di emissione per alcune attività industriali (grandi impianti di combustione, incenerimento dei rifiuti, attività che utilizzano solventi organici e produzione di biossido di titanio). Con l'adozione della IED, in generale, gli standard ambientali sono stati elevati rispetto alle precedenti direttive. Ciò è stato confermato anche dalla valutazione d'impatto della IED condotta dalla Commissione Europea.

La IED contiene un ampio e complesso insieme di norme transitorie e di norme sul recepimento e sull'entrata in vigore (articoli 80-82). L'attuazione della direttiva è riesaminata entro il 7 gennaio 2016 e successivamente ogni tre anni (articolo 73, paragrafo 1).