Principi generali
Integrazione
In senso stretto, il principio di integrazione si applica alle valutazioni sugli effetti ambientali di un nuovo progetto. L'esempio più degno di nota è il regime integrato di prevenzione e controllo dell'inquinamento introdotto dalla direttiva IPPC del 1996, che è stato modificato, codificato e infine sostituito dalla direttiva sulle emissioni industriali (no. 2010/75/UE). Le procedure di autorizzazione integrate per gli impianti industriali più significativi contribuiscono a introdurre le migliori tecniche disponibili e a prevenire o, laddove ciò non sia possibile, a ridurre le emissioni e l'impatto sull'ambiente nel suo complesso.
Nell'accezione generale (come sancito dall'art. 11 del TFUE), il principio di integrazione richiede che le esigenze di tutela dell'ambiente siano integrate nella definizione e nell'attuazione delle politiche e delle attività dell'Unione, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile. L'integrazione ambientale in tutti i settori politici pertinenti (agricoltura, energia, pesca, trasporti, ecc.) è essenziale per ridurre le pressioni sull'ambiente derivanti dalle politiche e dalle attività di altri settori e per raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici.
Il principio di integrazione è entrato a far parte della strategia di sviluppo sostenibile dell'UE, la quale fornisce una visione a lungo termine che prevede la combinazione di un'economia dinamica con la coesione sociale ed elevati standard ambientali. Esso pone nuova enfasi sul coordinamento e sull'integrazione delle politiche. Nell'ambito dell'attuazione della strategia UE per lo sviluppo sostenibile, la Commissione ha introdotto un sistema di valutazione d'impatto esteso per tutte le principali proposte legislative. Inoltre, il principio dell'integrazione è entrato a far parte della politica di coesione che, in quanto principale politica d'investimento dell'UE, ha una particolare responsabilità di integrare l'ambiente nei suoi programmi e progetti.