La direttiva Seveso III (2012/18/UE)

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Introduzione

 

Nel 1976, l'esplosione di una fabbrica chimica nella cittā italiana di Seveso ha esposto i residenti ad alti livelli di diossina, nota come cancerogeno per l'uomo e potente interferente endocrino. Molto di quanto si sa sui rischi dell'esposizione alla diossina per la salute umana č nato dalle tragiche circostanze del disastro di Seveso.

Allo stesso tempo, l'incidente catastrofico ha indotto a regolamentare le situazioni di incidenti gravi, con l'obiettivo di controllare e minimizzare i pericoli da essi derivanti con riferimento al coinvolgimento di sostanze pericolose, in particolare sostanze chimiche. La cosiddetta "direttiva Seveso" (82/501/EEC) č stata adottata nel 1985. Essa ha introdotto una serie di misure preventive e di notifiche per ridurre il rischio di attivitā pericolose. Considerando l'altissimo tasso di industrializzazione nell'Unione Europea, la direttiva Seveso ha contribuito a raggiungere una bassa frequenza di incidenti rilevanti. La direttiva č ampiamente considerata un punto di riferimento per le politiche in materia di incidenti industriali ed č stata un modello di riferimento per la legislazione in molti paesi del mondo. Sotto questo profilo, costituisce rilievo paradossale che, nella causa C-336/97 Commissione contro Italia, la CGUE abbia dichiarato che l'Italia inadempiente per quanto riguarda l'elaborazione di piani di emergenza per interventi al di fuori degli stabilimenti e l'organizzazione di ispezioni o altre misure di controllo adeguate alle diverse tipologie di attivitā industriale ai sensi della direttiva Seveso.

In seguito, la direttiva Seveso č stata modificata alla luce degli insegnamenti tratti da incidenti successivi, come quello di Bhopal, Tolosa o Enschede, che hanno portato alla direttiva Seveso II (96/82/EC). Nel 2012 la direttiva Seveso III (2012/18/UE) č stata adottata tenendo conto, tra l'altro, delle modifiche della legislazione dell'Unione sulla classificazione delle sostanze chimiche e dei maggiori diritti di accesso dei cittadini all'informazione e alla giustizia.